Fine Settembre, io son tornato da circa un mese dal mio viaggio in Afghanistan, son passati 8 mesi dall’operazione al crociato, e inizio a sentirmi in forma… una preparazione atletica lontana dall’anno precedente in cui mi stavo preparando per la selezione da guida alpina, ma che mi potrebbe comunque garantire ascensioni di tutto rispetto.

cresta furggen

Sento Marco e all’inizio abbiamo in programma di fare la Cresta Integrale di Peuterey, ma lui alla fine non riesce a prendere il giorno necessario di ferie e quindi dobbiamo ripiegare ad una meta fattibile in tre giorni.

Mi guardo in giro, i ghiacciai sono dappertutto secchi, i rifugisti la pensano tutti allo stesso modo, una sola parola d’ordine: desistere dal ghiaccio e misto e puntare verso una meta più rocciosa. Mi torna quindi in mente un’idea malsana di qualche tempo fa: salire la Cresta Furggen per la Diretta per gli Strapiombi sul Cervino. Una via che non presenta difficoltà tecniche eccessive (nel complesso solo due tiri di V+), ma che presenta nella quasi totalità del percorso roccia marcia e instabile, soprattutto in assenza di neve e ghiaccio.

Partiamo quindi con calma il venerdì mattina e dopo esserci fermati come di consueto a far colazione a base di cappuccio e brioche, prendiamo la strada per il Bivacco Bossi. Nessuno dei due aveva letto la relazione su come raggiungerlo, fortunatamente il bivacco è ben visibile da Cervinia ed è quasi impossibile sbagliarsi. Dico quasi impossibile perché son famoso per perdermi durante gli avvicinamenti e anche questa volta ci siamo trovati a fare un canalino di III grado in prossimità del bivacco.

Giunti al bivacco abbiamo constatato come questo piccolo rifugio sia scarsamente frequentato. Il quaderno con su le testimonianze è uno solo e presenta al massimo un centinaio di testimonianze a partire dal 1990. Avevamo letto sul web della presenza di sporcizia, ma notiamo come le guide alpine abbiano fatto un’opera di pulizia eccellente.

firma marco barmasse

Andiamo quindi a letto alle 19, complici del fatto che sia io che Marco durante la settimana abbiamo accumulato un bel po’ di sonno tra lavoro e serate varie. Sveglia alle 2 e 30, alle 3 e 15 si parte!

Arriviamo così all’attacco della parete e della Cresta Furggen e decidiamo di partire slegati, da sotto tutto sommato sembra facile. La parete fin da subito si impenna e decidiamo quindi che tutto sommato fare un tiro non è poi un’idea così male. Finito questo entriamo in piena parete e da quota 3400 fino a 4200 sarà un ravanare in conserva tra pietraie infinite che continuano a cadere dall’alto, dai movimenti del primo di cordata, in alternata io e Marco. Le relazioni che abbiamo parlano di canalini di neve, di attraversamenti facili, ma di neve qui nemmeno l’ombra: la parete è completamente secca e ci troviamo su passaggi assolutamente instabili, ma per fortuna sempre facili direi non superiori al IV grado.

A metà parete Marco però accusa il colpo, non è super in forma come credeva, i due mesi passati tra donne e varie feste ( e sbronze) gli hanno fatto dimenticare l’importanza dell’allenamento. I miei 300 km di trekking nel Little Pamir invece si sono rivelati più che sufficienti a far da traino alla cordata.

alba
Marco mi ringrazia per averlo portato su questa via

Da circa 3800 in poi quindi mi ritrovo a tirare io la cordata da primo.

Ore 12 arriviamo alla Spalla di Furggen e incredibilmente in mezzo a questo enorme ammasso di roccia instabile ci troviamo davanti una sosta a spit. Ci riposiamo un po’ e poi con sottile persuasione convinco Marco a tirare fuori le ultime energie e partire per la Diretta Degli Strapiombi. Si rivelerà la scelta giusta, portiamo a casa la via, anche se con qualche difficoltà dovuta alla presenza di neve fresca nell’ultima parte di via che non ci ha fatto trovare due soste inizialmente. Giunti alla fine delle difficoltà, dopo i 6 tiri relazionati ci rilassiamo un attimo, scoprendo poi però che gli ultimi tiri “facili” della Cresta Furggen non sono così immediati ( i primi due secondo me anche di IV+), i secondi di III.

Arriviamo quindi agli ultimi cordoni della cresta Hornli alle ore 20 e finalmente alle ore 21 siamo in vetta al Cervino dove decidiamo di bivaccare appena dopo la cima italiana. Abbiamo infatti tutti e due dei piumini belli caldi e il sacco a pelo e infatti tutti e due ci siamo fatti una grande dormita con risveglio spettacolare e vista che spaziava dal Gran Paradiso, al Monte Bianco fino al vicino Dent D’Herens.

cima del cervino
Panorama al risveglio dalla cima del cervino

Il giorno dopo scendiamo con calma partendo alle ore 9 e scavalcando tutte le cordate in salita. Alle 19 finalmente siamo di nuovo in macchina e ci togliamo gli scarponi, felici di questa nuova impresa.

 

Relazione Cresta Furggen per la Diretta Degli Strapiombi:

Partire dal bivacco Bossi seguendo il filo di cresta o eventualmente stando un po’ sotto a sinistra ( pietraia instabile) fino a raggiungere la cresta Furggen. Qui vi è un primo tiro da effettuare seguendo un camino che inizialmente parte come III grado e poi si sposta su placche verticali sulla destra ( difficoltà fino al IV+). Vi è una sosta a chiodi alla fine del tiro. Da qui spostandosi di 3-4 metri sulla destra e scavalcando un piccolo risalto si entra definitivamente nella parete est. Si inizia ora quindi quello che è il tratto più facile tecnicamente. Deve essere effettuato attentamente in quanto soggetto a scariche di sassi dall’alto, dal primo di cordata e non si ha un percorso obbligato. È consigliato quindi non inoltrarsi troppo verso la parete est ma tenere sempre in mente dove si trova il filo della cresta Furggen e non allontanarsi più di troppo ( all’incirca la distanza da tenere è 100 metri).

A circa 3800 metri si perviene ad una prima spalla da cui parte chiaramente sulla destra un canalino: prestare attenzione, se non vi è neve, evitarlo in quanto sotto al terricio vi è ghiaccio vivo e il canalino continua a scaricare pietre dell’altro, in alternativa se vi è neve, attaccarlo rigorosamente presto prima delle scariche dei sassi. Noi ci siamo trovati il canalino privo di neve e quindi dopo averlo risalito per una decina di metri abbiamo iniziato a salire verticalmente verso sinistra per un centinaio di metri fino ad iniziare ad attraversare decisamente verso la Spalla di Furggen. In condizioni secche come le nostre abbiamo preferito fare un tiro di traverso ( a mio parere difficoltà di V dove abbiamo attraversato noi). Arrivati alla spalla di Furggen vi è una sosta a spit comoda.

ravanata su misto
Appena superata la prima spalla, stiamo per arrivare al “canalino”

Da qui parte la variante “Diretta per gli Strapiombi”

L1: dalla sosta spostarsi a sinistra per circa 2 metri e prendere il canalino che prosegue verso destra. Proseguire fino alla fine e poi fare sosta ( personalmente non ho trovato soste). (IV, 45 mt)

L2: salire verso destra su placche lisce fino a quando iniziate ad intravedere chiaramente sulla vostra destra il diedro della L3, nascosto appena dietro l’angolo. Mentre state salendo noterete a metà tiro che sulla sinistra a circa 10 metri da voi vi è una sosta sul filo di cresta, non andata a prenderla. Proseguite quindi ancora verso destra dove vedrete chiaramente uno spit + un chiodo della sosta. (III e poi IV, 40 metri).

Attenzione: questo tiro al nostro passaggio era carico di neve, prestare attenzione.

L3: traversare quindi verso sinistra di 4-5 metri fino a raggiungere un altro spit alla stessa altezza della sosta e partire quindi lunga la fessura camino di roccia rotta fino ad arrivare ad uno spit che porta ad una piccola cengia sulla sinistra. Proseguire quindi in verticale verso sinistra fino a raggiungere un ulteriore spit e un chiodo, ovvero la sosta (V+, 50 mt).

L4: Dalla sosta rimontare uno strapiombino (spit) e proseguire dapprima sulla destra, poi per un camino verticale che conduce a nuove placche (attenzione alla neve). Risalirle verticalmente e fermarsi proprio sotto allo strapiombo che vi trovate di fronte. Sosta a due chiodi (IV+, 35 mt).

L5: Traverso verso sinistra esposto e con roccia marcia, ma tuttavia facile. Far sicura sullo spuntone iniziale, possibilità di assicurazione con un friend n°1 a metà e un friend micro verso la fine (Black diamond). Sosta a spit + chiodo. ( IV+, 15 mt).

traverso esposto
Il traverso esposto del quinto tiro della Cresta Furggen

L6: Rimontare il dietro fessurato e risalire sulla cengia a sinistra. Proseguire su lame instabili verticali per 3 metri e rimontare due facili cengie verso sinistra fino a quando si vede la sosta costituita da spit + chiodo. (V+, 15 mt).

Da qui teoricamente le difficoltà diminuiscono e vi sono 3 tiri più facili, sicuramente però con roccia stabile e sicura. In pratica seguendo il filo di cresta ( a destra) ci siamo ritrovati a fare due tiri a mio parere di IV+ verticali.

L7: risalendo il filo di cresta verso destra si rimonta un camino di 5 metri fino ad arrivare davanti ad uno strapiombo di 3 metri ben ammanigliato, rimontarlo e traversare leggermente verso sinistra fino ad arrivare di nuovo al filo di cresta dove si sosta. (IV+, 30 mt).

L8: risalire la parete verticale appena davanti ben ammanigliata (2 metri) e proseguire andando verso destra seguendo un primo diedro e poi delle placche lisce verso sinistra fino a rimontare sopra una cengia. Proseguire ancora per 10 metri, praticamente camminando fino a raggiungere un cordino, rinviare, e proseguire ancora 5 metri verso sinistra dove vi è una sosta. ( IV+, 50 mt).

L9: risalendo verticalmente vi è un primo spit, rimontare le placche che avete di fronte dapprima andando un po’ verso destra, poi arrivati davanti ad una parete verticale, verso sinistra. Infine rimontata la cengia proseguire verso destra in direzione dello spigolo di cresta dove arrivati parte una fessura netta verso sinistra orizzontale che vi conduce all’ultima spalla fino al ricongiungimento della cresta Hornli (III+, 60 mt).

Da qui si prosegue sulle corde fisse per circa 40 metri e con ulteriori 10 metri di dislivello si perviene alla cima svizzera. In circa 200 metri si perviene alla Cima Italiana dove vi è vicina la Croce di vetta.

Discesa per la Cresta del Leone, ovvero la via normale italiana.

Materiale utilizzato per la Cresta Furggen: corda singola da 70 metri, una serie di friend dal micro #1 fino al n°2 BD, dadi, 3 chiodi, 5 rinvii, fettucce e cordini, una piccozza, ramponi